Il Raviolo allo Zenzifero di Quaglietta
Eboli , 28 Gennaio 2020 , Martedi
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Nelle due settimane che hanno preceduto questo nuovo viaggio , tante voci interne ci hanno indotto a ritornare su questi luoghi vicini alla città di Eboli ma distanti per sapori e tradizioni. Ci sono arrivate molte segnalazioni dai paesi vicini a quelli trattati nel #quintoviaggio , inviti a visitare altri paesi dell’alto Sele e scoprire nuovi piatti e sapori.
Il consiglio piu’ curioso ci è stato fornito di persona proprio al Ritrovo dal caro prof . Vito Pindozzi durante un convivio piacevole con l’amico Benedetto Giacobbe spesso tra i protagonisti di serate senza tempo tra tombe etrusche e bianchi macerati. Il prof . con il suo solito garbo e infinita pacatezza ci ha parlato , incuriosendoci , di questo tipico piatto di Quaglietta in Irpinia a noi assolutamente ignoto : Il Raviolo allo Zenzifero. Di primo acchitto , pensiamo ad un piatto esoterico con un non so che d’orientale . Un piatto alla Franco Battiato “ Ravioli Zenziferi su piatti elicoidali ” ….niente di tutto questo. Stiamo parlando di Ravioli con ricotta e questa particolare menta dal sapore delicato, per l’appunto lo Zenzifero , che cresce rigogliosa in questo fantastico borgo . Da vent’anni nel mese di Agosto si organizza tra questi vicoli lo Zenzigusto , festa dedicata a questo piatto e che da pochi giorni ha avuto un riconoscimento importantissimo in Senato come Sagra di Qualità.
Non potevamo quindi non organizzare il nuovo itinerario in questa bellissima zona . Mentre nel viaggio precedente abbiamo costeggiato i paesi dell’Alto Sele seguendo la dorsale della Maddalena , questa volta tocchiamo i comuni ai piedi del Monte Polveracchio tra le sorgenti di Caposele fino alla fantastica oasi naturalistica di Senerchia . Questa parte di territorio è ai confini con l’Irpinia in un ambiente ricco di vegetazione. Arriviamo a Quaglietta di buon mattino , a valle c’è un’insolita nebbia che ci ricorda la bassa Parmense e i suoi echi Bertolucciani. Qui si erge maestoso l’antico castello longobardo e il borgo medievale tenuto davvero benissimo , dove tre eroici ragazzi (Giacomo , Franco e Alessandro) hanno costituito il secondo Albergo diffuso in Irpinia con quaranta stanze , una reception e un bellissimo ristorante .
Andiamo a trovare il mitico Antonio Iannone che è punto di riferimento del paese in quanto vecchio bottegaio di ogni genere . Lui con le gote rosse di vino paesano ci accoglie con un’ospitalità davvero disarmante e ci mostra questi ravioli allo zenzifero per il nostro caro Ritrovo. Dopo una breve sosta a Senerchia e Caposele per acquistare della pregiatissima carne di vitello e i famosi amaretti alle nocciole ci fermiamo a Valva per andare a conoscere il Caseificio Torsiello portato avanti dalla famiglia Strollo che produce in prevalenza Caciocavalli. Ad accoglierci Giacomo Strollo , un signore di mezz’età che sembra essere uscito da un film di Mario Monicelli. Con tanta gentilezza e garbo ci fa visitare questa piccola azienda/gioiello e l’allevamento di circa 70 capi di vacche brune.
Nelle parole di Giacomo si percepisce il grande sacrificio ma anche la grande dignità e la dedizione verso questa amata terra materna. Tornando andiamo al Quadrivio alto di Campagna , vicino casa , per visitare L’Azienda Agricola “La Bersagliera” portata avanti dalla famiglia Cerrone. Questa incredibile famiglia gestisce questa boutique della perdizione con un temperamento davvero Campanino , pieno di foga e amore. Li tutto quello che si può comprare è prodotto da loro : pecorini,caprini, caciocavalli podolici, carne, salumi,confetture , legumi. Ci spiegano che questo punto vendita è nato circa dieci anni fa dall’esigenza di non piegarsi alle assurde leggi di mercato che avrebbero svalutato ai minimi termini il valore del prezioso allevamento sui Monti di Eboli che ancora oggi esiste piu’ forte di prima. Uno spaccio resistente quindi pensato e fatto per amore della propria terra e dei propri animali nel rispetto totale della natura .
Questo viaggio ci ha incoraggiato e spronato a continuare questo percorso di conoscenza del territorio troppo spesso ignorato e bistrattato. Qui vivono tutti i giorni contadini, massaie , bottegai che da eroi difendono con i denti questa terra . Ultimamente Carlo Petrini , il fondatore di Slow Food ha affermato “se chiudono le vecchie botteghe muore l’Italia “ . Verissimo. E se si abbandonassero queste terre del tutto? Cosa accadrebbe?
Alberto
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Menu #sestoviaggio
PIATTO UNICO euro 10.00 :
Caciocavallo podolico , Caprino , Salsiccia di Maiale , salame di vitello,
doganello fritto con caciocavallo , Zucca al forno euro 10.00
Ravioli allo Zenzifero (Menta dolce di Quaglietta ) euro 10.00
Involtini di Castrato alla “Bersagliera” euro 10.00
Totale euro 25.00 invece di euro 30.00